

L’ottava edizione di C’è posta per te giunge al termine su Canale 5, così come Ma il cielo sempre più blu condotto da Giorgio Panariello su Rai 1 con una lista di ospiti infinita.
La macchina del tempo ha riposato abbastanza, pronti a navigare nuovamente nella storia della tv e i suoi sabato sera cult che hanno segnato un’epoca. Il periodo che impostiamo sul nostro computer di bordo è quella dei primi anni 2000, la data su cui poniamo l’attenzione in questo numero è quella di sabato 4 dicembre 2004.
Un anno che si avvia alla chiusura, ma l’atmosfera nel Paese è tutt’altro che rilassata. I giornali di quel giorno parlano chiaro:
il Censis fotografa un’Italia spaventata dal caro vita
Il Censis, nel suo 38° Rapporto, scatta una fotografia molto netta dell’Italia di fine 2004: un Paese che si sente fragile, preoccupato e costretto a rivedere le proprie abitudini. Il tema dominante è uno: il caro vita.
Secondo il rapporto, gli italiani hanno iniziato a tagliare tutto ciò che può essere considerato superfluo: meno vestiti, meno uscite, meno spese leggere. La parola d’ordine è prudenza. Racconta anche un’Italia delusa dalla politica:
- il 60,7% non ha fiducia nella classe dirigente,
- quasi il 50% vota solo “per dovere”,
- e cresce la sensazione che il futuro debba essere affrontato in solitaria, senza poter contare davvero sulle istituzioni.
A Madrid torna l’incubo dell’ETA che riporta l’Europa in allarme
L’organizzazione terroristica piazza una sequenza di cinque ordigni in modo strategico in altrettanti distributori di carburante, proprio sulle arterie della capitale più trafficate in vista del “ponte” di inizio dicembre. Un gesto calcolato: l’obiettivo non sembra essere uccidere, ma dimostrare che l’organizzazione è ancora capace di colpire e mettere sotto scacco la città.
Il risultato è una lunga serie di evacuazioni, traffico paralizzato e grande paura, anche perché il momento era particolarmente sensibile: il bilancio parla di feriti lievi – soprattutto agenti coinvolti nell’esplosione vicino a una stazione di servizio sull’autostrada per la Sierra madrilena – e danni materiali limitati.
Ma l’impatto psicologico è forte: la capitale spagnola torna a respirare un’aria di tensione dopo i gravi fatti dell’11 marzo di quell’anno, e l’Europa ricorda quanto fosse ancora instabile il contesto della sicurezza internazionale nei primi anni 2000.
Il calcio finisce nel tritacarne giudiziario
Un’inchiesta che tocca Juve, Inter, Milan, Roma e Lazio. A Roma, la Procura iscrive nel registro degli indagati due figure pesantissime: Franco Sensi, presidente della Roma, e Sergio Cragnotti, ex patron della Lazio. L’accusa? Falso in bilancio, proprio nel periodo in cui i club italiani vivevano una corsa sfrenata alle plusvalenze e agli acquisti “creativi”.
È un’Italia agitata, sospesa tra ansie economiche, tensioni internazionali e un clima sociale che si sta facendo sempre più cupo.
Dentro questo quadro, la televisione guarda sempre al suo obiettivo: intrattenere, alleggerire. Il sabato sera diventa – come spesso accade – l’ora d’aria nazionale, una pausa, un diversivo. Un tentativo di normalità mentre fuori si accumulano notizie pesanti.
Vediamo allora cosa offrivano le reti televisive il 4 dicembre 2004.
Cosa andava in onda il 4 dicembre 2004 in tv?
Il nostro viaggio portato a 21 anni fa comincia ovviamente da Rai 1
Panariello chiude Ma il cielo sempre più blu
Alle 20 il TG1 apre la serata, poi la linea passa alla redazione di Rai Sport per le ultime dai campi di calcio e non solo (quella sera l’anticipo del campionato di calcio di Serie A vedeva l’Inter in casa vincere per 5 a 0 contro il Messina). Alle 20:40 c’è Affari Tuoi, condotto per il secondo anno consecutivo da un Paolo Bonolis in stato di grazia in Rai. Pochi mesi avrebbe condotto il suo primo Sanremo, ma al termine di quella stagione televisiva migrerà nuovamente a Mediaset.
Alle 21, invece, spazio al varietà con Giorgio Panariello, affiancato da Julia Smith e Lola Ponce. Il ciclo di Torno Sabato è terminato l’anno prima, in quella stagione il titolo è un altro: Ma il cielo è sempre più blu.
Il programma – costruito attorno al tentativo di tenere insieme ospiti, comicità, musica e qualche riflessione leggera – è giunto alla sua ultima puntata, per l’occasione la lista di ospiti diventa quasi sterminata:
- Robbie Williams
- Aldo, Giovanni e Giacomo
- Renato Zero
- Sabrina Ferilli
- Laura Pausini
- Claudia Gerini
- Totò Schillaci
- Marco Mazzocchi
- Franco Castellani
La puntata è seguita da 5,1 milioni di spettatori ed il 25.2% di share.
Rai 2 sceglie un sabato “di genere“
Alle 21:00 va in onda Ultima traccia: Barcellona, film d’azione del 2003 con Ricky Schroder e Paulina Gálvez. La trama mixa rapimenti, cellule terroristiche e una Barcellona da cartolina noir: un agente investigativo si ritrova coinvolto nel mistero della sorella scomparsa e finisce dentro una rete criminale che lo porta a correre contro il tempo.
Alle 22:35 spazio allo sport con Sabato Sprint dedicato allo Sci Alpino, all’interno la sintesi delle gare di Slalom gigante maschile e discesa libera femminile per il campionato del Mondo. A seguire, alle 23:55, il TG2 Dossier Storie.
Una serata che alterna adrenalina e approfondimento.
Littizzetto è “ospite” da Che tempo che fa
Dopo Blob alle ore 20, che nel 2004 è ancora uno dei programmi di culto più potenti della tv italiana, alle 20:10 arriva Che tempo che fa, all’epoca nella sua seconda stagione: Luciana Littizzetto non era ancora nel cast fisso, ma in quella puntata fu semplice ospite. Con lei anche Fedele Confalonieri, il Presidente di Mediaset.

Alle 21:00 la rete cala il suo pezzo forte: Il pianeta invisibile, documentario condotto da Mario Tozzi per la regia di Anton Giulio Panizzi. In questa puntata Tozzi mostra due metodi per ricavare energia dai rifiuti: il biogas nelle basse di Stura e, per combustione, a Colleferro dove c’è un grande termovalorizzatore.
In seconda serata (23:25) arriva Un giorno in pretura di Roberta Petrelluzzi, con uno speciale dedicato all’“allarme terrorismo”: il processo di tre cittadini egiziani fermati ad Anzio e accusati di appartenere ad una cellula terroristica affiliata ad Al Qaeda.
Su Canale 5 si chiude l’ottava edizione di C’è posta per te
Inizia alle 20:00 con il TG5 da qualche mese in mano a Carlo Rossella dopo i 12 anni di Enrico Mentana alla direzione. Alle 20:30 la coppia Greggio–Hunziker guida Striscia la Notizia.
Alle 21:00 tocca all’ultimo appuntamento di C’è posta per te condotto da Maria De Filippi, nell’era in cui la trasmissione è un misto perfetto di: ricongiungimenti familiari, storie d’amore difficili, amicizie spezzate, drammi privati che – amplificate fronte alla camera – diventano spettacolo.
Quella sera tra gli ospiti c’erano Alessandro Del Piero, Fabio Cannavaro e Orietta Berti. La puntata viene seguita da 6.825.000 telespettatori ed il 31.6% di share.

La seconda serata inizia ad essere piuttosto ‘tarda’, Nonsolomoda – la rubrica di costume condotta allora da Silvia Toffanin – inizia a mezzanotte e mezza!
Italia 1 è “Cartoon Club”
L’antipasto della serata di Italia 1 ha il gusto forte di Wrestling Smackdown!
Poi la prima serata si addolcisce alle 21:05, quando la rete propone per il ciclo “Cartoon Club” Giuseppe il re dei sogni, film d’animazione DreamWorks definito uno dei migliori film d’animazione dell’anno dalla critica specializzata. E’ un’avventura animata tratta dal libro della Genesi. Narra le vicende del giovane Giuseppe, dotato dello straordinario dono di prevedere il futuro attraverso i sogni, ovvero interpretandoli. Ma i fratelli, gelosi, simulano la sua scomparsa…
Dopo un blocco di cartoni animati Warner Bros che dà modo ai più piccoli di andare a letto, alle 22:50 arriva Guida al campionato, la rubrica sportiva dedicata alla Serie A.
Chuck Norris è una garanzia per Rete 4
In access prime time su Rete 4 un nome, una garanzia: Chuck Norris. Walker Texas Ranger va in onda alle 20:30 con l’episodio “Mister O”.
Una puntata sorprendentemente cupa: una famiglia massacrata, un investigatore che riceve messaggi criptici e Walker che si muove tra colpevoli e innocenti in un’atmosfera quasi da giallo.
In seconda serata (su questa rete al via alle 23:15), il telefilm 24 con l’episodio “Dalle 4 alle 5″ con Kiefer Sutherland. La puntata racconta una giornata di vita dell’agente Jack, alle prese con un’indagine dell’antiterrorismo della CIA. Atmosfera cupissima, ritmi serrati e altissima tensione.
Gad Lerner guida il sabato sera de La7
La7 apre la serata alle 20 con il TG La7, diretto da Giulio Giustiniani, che nei primi anni 2000 stava lavorando per dare alla rete un’identità più seria e riconoscibile sul fronte dell’informazione.
Alle 20:30 va in onda Sport 7, la rubrica dedicata alle notizie sportive, che accompagna il pubblico verso il piatto forte della rete: L’Infedele.
Alle 21:00 infatti tocca a Gad Lerner, che firma una delle trasmissioni più incisive e riconoscibili della prima era LA7. La puntata affronta un tema centrale per quel periodo storico: “Che fine hanno fatto i pacifisti?“. Tra terrorismo, sequestri, Iraq, Medio Oriente e conflitti irrisolti, Lerner interroga il ruolo delle ONG e delle organizzazioni umanitarie in un mondo sempre più complesso.

In studio arrivano ospiti di peso:
- Lilli Gruber, appena rientrata da anni di reportage
- Fabio Mini, ex generale
- Carlo Jean, analista militare
- Rappresentanti delle ONG (Emergency, Medici Senza Frontiere, Un Ponte Per…)
- Figure politiche e giornalistiche come Massimo Toschi, Fabio Alberti e Sara Fumagalli
È una serata intensa, molto distante dall’intrattenimento delle generaliste: LA7 vuole essere il salotto in cui interpretare il mondo, con toni più adulti e conversazioni lunghe.
Alle 23:30 chiude Altra Storia, spazio di divulgazione culturale che accompagna la rete verso la notte.
In più
Tra le notizie televisive di quei giorni circolava anche il nome di Adriano Celentano, al centro di una trattativa con Rai 1 per un nuovo programma. Il direttore di rete di quel periodo, Fabrizio Del Noce, lasciava intendere che l’accordo fosse vicino, ma non facile. Il Molleggiato, infatti, avrebbe fatto il suo ritorno sulla prima rete solo un anno dopo, nell’ottobre del 2005, con uno di quei progetti-evento che trasformavano ogni apparizione in un caso nazionale: Rockpolitik.





